giovedì 17 settembre 2009

Mezze seghe a chi? Tomo I: Padovona Luna


Inauguriamo oggi con questo pretioso articolo una serie di articoli dedicati a vari/e cantanti/e generalemente considerati dalla plebe indegna come mezze seghe e che verranno analizzati con somma nostra scienzia in questi articoli.

L’altro giorno rimettendo ordine tra gli scaffali dei nostri cilindri con grande mio disappunto perché quella sbadata di Mona Monda nostra serva da tempi immemori non aveva sdiragnato le ragnatele e ecco che in mezzo alla polvere trovo due dischi compatti che mi tornano furtivamente in memoria rimandandomi ai tempi in cui ebbi una lite furibonda tanto che addirittura gridai “per dincibacco” io sempre così attento alla forma e alle buone maniere dicevo litigavo con sto coglione d’un troglodita con le orecchie ripiene di merda che diceva che Padovona Luna fosse una mezza sega di cantante mentre io sostengo che avercene oggi che ci si spellerebbero le mano e staccherebbimo le corde vocali se la sentissimo in Ascensore dove ormai s’ascoltano solo gli strappi uterini di certe lavative che nemmeno la Monda ma lasciamo stare che mi girano le palle solo a pensarci.

Dicevo eziandio di Padovona Luna una cantante molto brava rispetto alla melma che ottunde gli odierni palcoscemici e che rimpiango con molto rimpianto anche se devo dire che dal punto di vista strettamente dell’interpretazione la signora non fosse del tutto esaudiativa conciosiacosacché fosse stilizzata abbastanza da non risultarmi completamente ultornea all’orecchio stilizzato. Questa bella topolona biondina era nata se non ricordo male dalle parti del sud Tirolo e ciò vuol dire che era un po’ tanto terroncina ma chi se ne cale o se ne cala le brache, nessuno rispondereste avendo qualche ragione di pensarlo. Fece molta gavetta cantando la Legge di Bruttini a Tokyo in Brasile e qualcos’altro dalle parti di Bratislava in Sud Corea ma ora i dati mi sfuggono e tanto è di scarso interesse e è già tanto che mi sfrantechi gli ubertosi maroni a parlare di costei ma devo dire che comunque un po’ mi ci piace perché ad esempio quando cantava la Rigida di Azzurri ebbeh non c’era per nessuno perché faceva dei bei filati che nemmeno la Grandonnona quella che nelle sue scarnificate etsi stilizzatissime spoglie riposa presso il sacro campo delle porte Sacre a Fiorenza dove rimanemmo a rimirar le stelle ecc. Ecc.

La Luna certo non scatevava le maree dell’entusiasmo questo no ma sempre è stata una solida professionista del buon canto con decenti punte di stilizzatezza specie nel settore medio acuto e nel passaggio sol3-sol 7 dove la voce raggiungeva una qualche penetratività e anche più di qualche... Ad esempio è un piacere sentirla nella scena della picche nicche nel Ballo delle debuttanti, fascinoso vaudeville di Azzurri, dato a Sao Paolo in Giappone l’anno 1867 con il grandissimo tenore azzurrista reggino Bruttibuddini... Gran figata davvero direbbe il nostro caro e petulante amico Bellacutella...

Altri tempi, altre voci, altro che mezze seghe... Se quelle poi erano mezze seghe quelle di oggi cosa sono, in proporzione? Ghigliottine elettriche... ahahah, sono stilizzatamente molto simpatico.

Ecco gli ascolti:

Padovona Luna

La Rigida d’Azzurri: gran scena del prim’atto
Aria del atto quarto

Il ballo delle debuttanti d’Azzurri: Aria del picche nicche e scena del prato (con Bruttibuddini)

Il Cercarobe d’Azzurri: Aria del prim’atto e duetto del quart’atto (con Achillini)

1 commento:

  1. O Donzelletta, della Luna Padovona ho l'aria, tratta dal terzo atto di "Ri-membranze vedovili" (opera in due atti di Luisito Suca Rez) intitolata "Sporge l'irato membro". Interessa?

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