domenica 8 marzo 2009

Vesuvia alla radio


Trasmessa ier sera una Vesuvia in differita da Ferrata registrata un paio di mesi fa. L’esecuzione di questa Vesuvia non si è distaccata dalla solita odiosa, scorretta, per nulla stilizzata prassi classicara per cantanti e strumentale (che baldraccata poi questa degli strumenti originali!!!), unica deroga a tale prassi i numerosi tagli, necessari però per salvare la pelle a quei tre cagnolini che abbaiavano in scena, che se l’avessero cantata integralmente sarebbero morti al prim’atto.
La direzione di Setticlavio Petrarcone è stata se non brillante (parliamo pur sempre di classiari…che volete pretendere???) quanto meno decente perlomeno a livello di intonazione e precisione esecutiva. Peccato non si possa dire lo stesso per il cast vocale…

Nel ruolo di Vesuvia abbiamo ascoltato (ce la abbiamo messa tutta…) Anna Collini, cantante dalla voce scarna, sbiancata, aperta e strozzata in acuto che ha cosparso la sua parte di strilli e grida che pareva più un’attrice di film porno muto del 1735. Voce senza dubbio più adatta a dar vita ad una mezza pesciolona che ad una regina… A lei compagna per doti e tecnica canora la cantante Montana de Sola nel ruolo di Arsovivo, che più che all’originario evirato cantore cui la parte era affidata fa pensare ad un orrendo controtrotenore per stimbratura, mancanza di ampiezza e volume e gravi parlati anziché correttamente immascherati con stilizzata emissione sul fiato, tale da permettere agevolmente il passaggio Sol1-Sol7.

La parte di Rosmarina era affidata alla cagnant…hem..cantante (perdonate il lapsus freudiano!) Sony Aspirina che ha fatto grande sfoggio di una voce perennemente ingolata, ingolfata, soffocata, stonata, strillata, arrancante nelle agilità. Un filo meglio (ma mica tanto eh!) è stato il Mastrolindo di Velocina Avariata, soprano leggero querulo e stonato, che in virtù di un ruoletto del cazzo non ha avuto modo di triturarci i coglioni più di tanto.

Il tenore Vitigny è il classico tenore con voce sbiancata e legnosa, con fiati che paiono scorregge, senza dubbio più adatto ad una messa (in qualità di chierichetto si intende…) che all’opera…Nella parte di Oronzo il Gianpietro Ruggiti…che dire? Un nome una garanzia…

Ma veniamo al reale problema che accomuna questi dilettanti del virtuosismo canoro. Il problema sta proprio nell’emissione (!!!), emissione giammai stilizzata, immascherata correttamente sul fiato, ma al contrario arroccata nell’esofago, in posizione talmente bassa da non rendere agevole neppure il passaggio Sol1- Sol5 (di facilità irrisoria per qualunque studentello di canto con la voce in posizione semidecente), figurarsi poi le difficoltà che ne nascono all’atto di dover sciorinare granitiche agilità che partono dal do sotto al rigo per arrivare Sol7, cosa che le Corno e le De Lafosse eseguivano in totale souplesse. Con tale impostazione ogni tentativo di accentazione si risolve, come si può ben immaginare, in urla e berci più vicini alla tradizione falsista che a quella del belcanto settecentesco.

Vesuvia
Opera in tre squarci
Libretto di Silvio Stoviglia
Musica di Georg Mendelejev

Personaggi e interpreti

Vesuvia – Anna Collini
Arsovivo – Montana de Sola
Rosmarina – Sony Aspirina
Mastrolindo – Velocina Avariata
Romagno – Ciro Vitigny
Oronzo – Gianpietro Ruggiti

Direttore – Setticlavio Petrarcone
Accademia Marocchina


Registrata il 16 gennaio 2009 al Teatro Provinciale di Ferrata

Ascolti

Mendelejev – Vesuvia

Squarcio I

Sei mia gioia, sei mio bene – Teresa Ti Srandella

Squarcio II

Furibondo Spira il vento – Gross Ettin, Gerardo Susina

1 commento:

  1. Si avvertono gli utenti che questo blog ha sì finalità "satiriche" ma non ingiuriose nei confronti di chicchessia.

    Qualsiasi messaggio che si scosti dal piano surrealistico in cui è posto il Cazziere, e lo usi per offendere qualcuno direttamente o indirettamente verrà respinto.

    Grazie.

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