venerdì 20 marzo 2009

Merlina in Ascensore


L’asceso ormai disceso teatro inaugura con la Merlina di Menedelejev la sua maratona classicara. Serata, quella di ieri sera, divisa tra tradizione, cagate filologiche, e innovazione. Le voci (ma che sto ancora qui a discuterne…io non canto più dal 1851…) ovviamente sono state in grande difetto. Difetto sonoro, in quanto proprio non si sentivano, che pareva cantassero con la testa cacciata in un imbuto sigillato con del silicone. La serata manco a dirlo è passata senza lasciare troppe tracce, tra fischi e buuu indirizzati alla Megacess, interprete del ruolo di Amelialastregacheammalia, e al regista Corsen Nodepoi, il quale ha privato lo splendido (e chiarissimo direi) libretto di tutta la sua fantasiosa magia per restituirci una porcata con servette puttanelle e simili; e applausi abortiti in seguito ai sacrosanti zittii (e caspiterina, se vi dico io di star zitti un motivo ci sarà, no???) provenienti dal loggione. Lo spettacolo è stato una vera ciofeca nonostante le cagate buoniste che qualche forumista con le orecchie piene di merda si ostina a dire a tutti i costi…garantisco che ieri sera eravamo all’ammazzacaffè…altro che frutta!

Protagonista nel ruolo di Merlina il Soprano Arterio, che con i soli mezzi naturali è riuscita ad imporsi sul resto del cast…la voce è naturalmente bella e ampia, peccato le mende tecniche che la portano a sbracare il grave, aprire il centro e a salire con la voce indietro, frutto tutto questo di una impostazione tecnica veramente fallosa e poco stilizzata. Il legato è andato a farsi benedire più di una volta…non sentiremo più un vero legato come era quello di Dame Jenny Northerland, che grazie al suo grammelot pasticciato non ci faceva capire una fava di quello che diceva, però santo cielo che legato!!! Un vero paradiso sonoro che a voi ascoltatori moderni sarà precluso ascoltare per il resto della vostra esistenza. Quanto allo stile poi, sembrava una perfetta Beatina della Cavalleria Urbana, che pareva di sentire un animale sgozzato ad ogni recitativo, più che una primadonna stilizzata del Belcanto settecentesco.

Più a posto stilisticamente il Ruggione di Monaca Piselli che ha presentato però un’organizzazione vocale da film horror… la voce non ha mai trovato in tutta la recita la giusta posizione in maschera, sempre arroccata nel fondo dell’esofago che pareva volesse uscire dal culo più che dalla bocca…ed effettivamente l’effetto è stato poco diverso!! Assolutamente peteggiante, infatti, il Verdi prati falcidiato inoltre dai vistosi tagli. Quanto al canto di agilità…boh…chi l’ha sentito??

Veniamo ora alla Amelialastregacheammalia della Megacess vera croce, senza delizia, di questa scalcinata Merlina. Una Megacess in grado di rendere un must del belcanto settecentesco un must del ridicolo con suoni talmente fissi che somigliavano più ad un fischio di richiamo per gli uccelli o ad una nutria in amore, che ad una cantante lirica alle prese con una delle più belle e difficili arie mai belcanto settecentesco.


La Bradamente di Khristine Marameo mancava totalmente di volume e penetrazione…zona centrale totalmente sorda che pareva le avessero foderato la bocca di ovatta, agilità al più corrette, artista inutile.

Quanto agli uomini il proverbiale pietoso velo sarebbe veramente d’obbligo, ma per onore di cronaca diremo che il tenore interprete del ruolo di Oronzo pareva più un vaccaro che bercia portando le mucche al pascolo che un cantante professionista, e il basso, l’orrendo Oplites, pareva una delle vacche di cui sopra…argh!!!

Unica nota positiva della serata il direttore Antonietti che finalmente ha evitato di sfrantecarci i pendenti con tempi da messa cantata, e perverse libidini classicare… complice anche lui, però, nell’aver scelto ‘sti berciazzi incapaci di affrontare persino un banalissimo passaggio Sol1-Sol 5, privi di vera tecnica stilizzata di canto…

La regia di Corsen Nodepoi è stato il vero bersaglio di questa guerra santa loggionistica. Operazione più psico-masturbatoria che colta quella di Corsen Nodepoi che ha voluto privare l’opera Mendelejeviana di tutta la sua metaforica e poetica magia, per abbassarla a squallido quadretto perverso e borghese fatto di sevette imputtanite, borghesi mondani e uomini ignudi.

Signori miei, se questa è Merlina io sono…Giulia Grisi!!!

GP

Nessun commento:

Posta un commento