giovedì 12 marzo 2009

Terz'ultima excogitatio: maschere e bigliettieri



E' inutile stare tanto a rallegrarsi e sparare botti se poi non ci sturano le orecchie dalla me..lma che le fa imputridire ogn'ora.

Com'è di specchiata notorietà un teatro e qualsivoglia società d'intenti che non si fondi in maniera del tutto ultronea su una collaborazione più vasta e falsamente democratica deve avere due elementi fondamentali al timone e poco c'importa del direttore artistico e del sovrintendente: fondamentali sono appunto maschere e bigliettieri altrimenti detti bigliettai altrimenti detti omini della biglietteria.

Ora i secondi hanno a che vedere con il vil denaro e guai se le maschere si confondono con il loro operato verificando ad esempio la corretta distribuzione dei posti in platea o il fatto che alcuni furbetti passano da galleria a platea giocando all'arte de' portoghesi tanto nota già ai tempi del falsismo piaga della moralità umana e tutto a disdoro delle umane glorie punto. No, le maschere hanno un loro ruolo fondamentale che è quello di far risuonare le voci dei cantanti dentro di sé giacché come disse il Gabbietti alla giovanissima Francine De Lafosse che senza le sue illuminate tesi mai avrebbe raggiunto il celeberrimo e inebriante "belatino da troppo e perfettissimo appoggio" e quindi si trovò a sentire dire dal Nume: "Recordare, dulcissima Francina, quod in canto stilefacto unum secretumst idest mascara" cosa che le attuali cantanti forse in preda a falso zelo latinista hanno interpretato come bistro o belletto scurrile da porsi sugli occhi onde parere tutte cantanti da film muto del 1750 o eroina falsista tutta spingi spingi che lo stringi e invece "mascara" è ben noto basso latinismo del Gabietti per indicare la maschera e quindi da ciò si evince come logica specchiata e non assolutamente ultronea né insapida che la maschera ha ruolo fondamentale nel teatro affinché il canto sia veramente stilizzato.

E quindi è questo che oggi manca nei teatri delle vere maschere che sappiano far risuonare la voce alta in modo che prema il tetto e scoperchi il teatro e insomma succedano quelle cose oltramondane che oggi non riusciamo a sentire giacché più che scoperchiare il teatro si produce l'effetto opposto ossia che s'attappa il buco del culo e si diventa pure stitici ad andare a ascoltare codesti malnati che s'avvicendano sui palcoscenici per nostra grande sventura.

E poi le maschere dovrebbero anche conoscere il grandissimo compositore napoletano "O Gallinaro" ma questa è un'altra storia e non voglio mai che voi vi sentiate inferiori alla mia sapienza garzantinamente acquisita.

Sic dixit Donzelletta. Feliciter amen.

2 commenti:

  1. Gentile signorina Donzelletta,
    via vai ammiro vieppiù la sua (posso darle del suo?) prosa così oltremodo stilizzata e di paro passo con il canto che lei mi va, vieppiù via vai, a raccontare.
    Oserei l'ardire di chiederle un suo indirizzo cartaceo o virtuale per poter proseguire questa nostra conoscenza che potrebbe, via via, sfociare nel rapporto interpersonale.
    Oltre alla grande ammirazione che ho di me stesso come critico musicale propenso alla conversione verso la stilizzazione, ho ammirazione di lei e dell'eloquio che ha in merito all'arte cantata.
    Volendo io medesimo approfondire tale arte:potremmo incontrarci previa lettera cartacea?
    Grazie
    suo
    Elenio Josè

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  2. Mio Dio!
    Mi scuso con l'abbaglio preso in modo così poco stilizzato!
    Lei (LUI) Donzelletta è un signore e non una signorina!
    Mi perdoni le avances che ritiro tosto e mi consenta di pregiarmi di porgerle le mie scuse.
    Con l'occasione, e per farmi perdonare, le propongo il titolo del sospetto ritrovamento di un manoredatto spartito del grandissimo compositore Arduino Bicefalo (Loreto 8 IX 1733 - Gavorrano Terme 25 XII 1755) che nella sua breve vita è stato sì prolifico quanto misconosciuto.
    Trattasi di "Erezioni lacrimali" che nella prima, e per ora unica e sconosciuta, edizione discografica (Monaco di Baviera, prov. di Stuttgard, 1748) edita dalla Paiperduemilaoperalyric, vede nel ruolo di Sacca la compianta Lilyana Gencieri e nella parte di Colo Testi il sempre raffinatissimo Marius Della Suora.
    Sarà mia premura passarle tale chicca non appena possibile e mi auguro di vedermela recensita sul vs apposito giornalie.
    Cordialità Diliberto

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