Ahahahahahahah, se Donzelletta ride venendo dalla campagna (ho appena seminato le cucurbitacee, sicché sarebbe più appropriato dicere venendo alla campagna, ma poco ci cagliano queste corruganti defatigazioni celiose) in sul calar del sole, è perché Donzelletta, la DP e tutta la curia nostra celeste ai piedi suoi gaudente vi ha giuocato un ischerzo per somma sua (e vostra, perché nostro e vostro in un punto si fanno appresso la nostra sapienza che tutto contempla) gioja. Se avete capito la frase podalica poc'anzi composita allora potete seguitare a leggere, altrimenti rileggetela finché la vostra espressione non cangerassi da inebetitamente destilizzata qual'è a quasi (ma dico quasi) testimone di veruna, che non sia falsa, scintilla di sentimento razionevole.
Dicevo dunque nella mia forbita e castigatissima prosa adusa a tutti i clismi del cursus e del honos, insomma, VPS (vera prosa stilizzata) in veriveritate, che v'ho fatto un bel tiro a tutti voi, illecebri cerebri, e in particolare a quelli di Eleuterio che tanto ci consunse le onrate sfere olim (da non confondersi con le lampadine Osram) e quel sciocchino di Natale che scrive senza senso veruno di consecutio temporum e dovesse per questo imparare acciocché scriverebbe meglio.
Tale è l'ischerzo, e siffatto che per mesi gli astilizzati lettori nostri, che tanto fanno piangere allagrime di sangue la beata sempre stilizzata Pasta, e a me scoppiettare gli ubertosi capsieri (videlicet testicula, videlicet nella lingua lesa di ser Iacopone, le coglia), non avranno potuto leggere (il soggetto è alla prima riga di questo istesimo paragrafo) articoli, lamentandosene molto e contriti di core chiedendosi come mai e perché e donde e per qual ventura e come e quando noi si sarebbe elletto che non scrivassimo piue e spandere nostro sommo sapere ai fini della redenzione loro (sempre il de cujus soggetto del rigo 1).
Ma quanto s'ingannasserebbero costoro è cosa palese ed evidente all'occhio di noi celicoli giacché loro hanno presunto vieppiù troppissimo et molto della loro fallace possanza intellectiva, già che, infimi quali essi siano e sono giamai avrebbero essi potuto leggerli, condetti articoli, dacché noi si ellesse di renderli visibili solo a chi veracemente e in veriveritate plena et efficace potesse fregiarsi dell'onrato titulo di veri stilizzati, rifuggenti cioè da ogni assunzione lasciva di LSD e sempre attenti a non aver mai l'orecchio ottuso da merda veruna. E cioè noi soli potemmo leggerli, per nostra somma gioja, giacché non è cadere in peccato d'Onan godere di noi stessi se noi stessi soli possiamo, gaudio sommando a gaudio, godere di nostra gaudente stilizzatezza a pro nostro e ischerno di voi che tanto isprezzate il vero, seguitando invero a prezzare il falso, conciosiacosaché vi sia stati svelati un dì i tesori d'una De La Fosse a disdoro d'una Gamelancia o di una Meloni Campani che, ohi sommo orrore, l'illesa e virginea critica lsd-iana Livia Avvocato osò riporre sul piano medesmo d'una orrenda latrante falsista quale tale Carmen Economicosi, alla quale lanciamo imperituro vituperio in nome di Giuseppa Gradonnona e del suo sacrato avello ricettacolo d'ogni gaudizia.
Ben lo sa il Bellacutella, che sentì lo colpo tale, che disperò perdono (cito sempre il sommo Gabbietti e la sua ben nota Tragedia, ultimo de' libercoli suoi, il primo essendo quello sul Melodramma in cilindro, per i tipi della Frasconi, Anno di Giubileo 1500).
Con afflizione e doppia piroetta carpiata, vostro leso e divoto e humìlissimo servo Donzelletta.
Ps: baciatemi le piante, e non parlo delle quae supra cucurbitacee.
martedì 20 luglio 2010
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